mercoledì 14 aprile 2010

Turchia - 1483 membri del DTP in carcere da un anno senza un capo d'accusa

Non è stato ancora formalizzato alcun capo d'accusa sebbene sia già trascorso un anno dall'inizio delle operazioni di polizia contro il Partito della società democratica (DTP), ed altri esponenti della società civile kurda. L'operazione di polizia iniziò dopo le amministrative del Marzo 2009 che portarono ad una nettissima affermazione del DTP nella regione kurda e ad una conseguente netta sconfitta del partito di governo AKP (Partito della giustizia e dello sviluppo).
Nell'incontro del 13 Aprile c.a., l'attuale segretario del Partito per la pace e la democrazia (BDP)  Selahattin Demirtaş ha aspramente criticato lo stato attuale della situazione: “L'operazione di polizia iniziata contro il nostro partito è poi continuata come una operazione politica. I nostri amici e colleghi sono detenuti sulla base di false dichiarazioni e prove prefabbricate. 1483 militanti sono ancora incarcerati. I nostri amici in prigione sono una priorità. Su questa vicenda cerchiamo di produrre il nostro massimo sforzo. Combattiamo per la democrazia in ogni campo. Questo periodo di governo dell’AKP potrebbe essere un periodo di grande prosperità nel quale la democrazia può creare benessere. Ma per quello che ci riguarda non abbiamo visto altro che crudeltà, negli scorsi 8 anni, da parte dell’AKP. Nessun singolo spazio di libertà è stato creato dall’AKP a beneficio del popolo ”.

Le operazioni di polizia del 2009/2010

L'operazione ebbe inizio il 14 Aprile di un anno fa, la ragione degli arresti fu il sospetto di “far parte del KCK – Confederazione del popolo del Kurdistan- (Organo esecutivo del Movimento kurdo di liberazione), considerato come l'ombrello organizzativo del PKK e di “rafforzare la struttura del PKK”. L’operazione si sviluppò contemporaneamente in 13 città e portò all’iniziale arresto di 40 persone. Tra gli arrestati, l’esecutivo del DTP e gli avvocati del Presidente del PKK, Abdullah Ocalan.
Altre 10 persone furono arrestate il 14 Settembre, tra le quali il Presidente del Consiglio municipale di Diyarabakir  Şeyhmus Bayhan, il Vice Sindaco di Baglar Haci Erdemir, il Vice Sindaco di Kayapinar Sebahattin Dinc, il Segretario generale della Municipalità di Büyükşehir Hüseyin Bayrak, , H. Hüseyin Ebem della Direzione del DTP, l’ex Presidente dell’Assemblea Provinciale Kerem Duruk, il Segretario del Congresso della Società Democratica Alaatin Aktaş e il Direttore della Direzione del DTP.
Nel corso del Congresso del DTP, Settembre 2009, furono arrestati più di 100 tra militanti e dirigenti.  Altri 22 esponenti del Sindacato dei dipendenti pubblici (KESK) arrestati a Maggio furono liberati a Novembre. Nel corso delle operazioni di polizia, in 11 diverse città, di Dicembre furono arrestate altre 80 persone. Fece molto scalpore l’immagine ripresa dai media della lunga fila di dirigenti del DTP e altri attivisti ammanettati in attesa di entrare in carcere. Tra loro c’era il Sindaco della Municipalità di Sur Abdullah Demirbaş, il Portavoce del Congresso della Società Democratica ed ex Deputato del DEP Hatip Dicle e Muharrem Erbey, Segretario di Diyarbakir e Vice Presidente nazionale dell’Associazione per i diritti umani (IHD).  Altre operazioni furono portate avanti nel Febbraio 2010 che portarono all’arresto di altre 100 persone, in maggioranza dirigenti locali del BDP.   24 persone arrestate nella prima ondata hanno fatto ricorso alla Corte europea per i diritti umani.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!