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domenica 30 luglio 2023

Messico - I parenti degli scomparsi di Ayotzinapa non cesseranno la lotta per verità e giustizia

Un giorno dopo la presentazione del sesto e ultimo rapporto del Gruppo Interdisciplinare di Esperti ed esperte Indipendenti (GIEI), che si ritira dal caso per il rifiuto dell'Esercito di consegnare documenti fondamentali per le indagini, i parenti dei normalisti scomparsi di Ayotzinapa hanno marciato a Città del Messico per chiedere la consegna di questi documenti, che sono fondamentali per sapere dove si trovano i giovani. Sotto una pioggia battente, i parenti hanno marciato dall'Ángel de la Independencia all'Hemiciclo a Juárez.

Questo il messaggio dei parenti prima del rapporto del GIEI e il loro ritiro dall'inchiesta: che la società civile e le organizzazioni sociali non smettano di chiedere al governo di Andrés Manuel López Obrador di ordinare alle forze armate di consegnare i documenti individuati dal GIEI e che le indagini possano continuare in modo serio e imparziale.

Nonostante le indagini del GIEI siano state gravemente ostacolate dall'opacità delle forze armate, che ha reso impossibile l'individuazione del luogo in cui si trovano i normalisti, il loro ultimo rapporto ha portato ad una conclusione molto importante nel caso: la definitiva affermazione della complicità e partecipazione del Ministero della Difesa (Sedena), il Segretariato della Marina (Semar) e di tutte le forze dell'ordine nella sparizione forzata dei normalisti unitamente al gruppo criminale Guerreros Unidos, con la complicità di varie istanze dei tre livelli di governo nel travisare, manipolare e nascondere i fatti.

L'indizio fondamentale per scoprire dove si trovano i normalisti sono i rapporti stilati dal Centro Regional de Fusión de Inteligencia (CRFI), dipendente dal Ministero della Difesa. Tuttavia, ci sono stati molti sforzi da parte della Sedena per impedire che questi rapporti diventassero pubblici. In primo luogo, negando l'esistenza stessa del CRFI nel 2014, affermando che è stato creato solo nel 2015, il che è stato smentito dalle prove scoperte dal GIEI. Successivamente, negando che le comunicazioni fossero intercettate; in seguito, affermando che la CRFI dipendeva dal Cisen, e non dal Sedena. E infine rifiutandosi di consegnare i documenti CRFI che sono fondamentali per l'indagine.

Il rapporto GIEI è devastante in termini di responsabilità delle Forze Armate non solo nella scomparsa dei normalisti, ma nell'occultamento delle prove e nell'ostruzionismo della ricerca della verità e della giustizia. In un contesto in cui il presidente Andrés Manuel López Obrador ha dato un potere all'Esercito mai visto prima nel Messico post-rivoluzionario, le rivelazioni GIEI sul caso Ayotzinapa sono un segnale d'allarme che nessun cittadino dovrebbe prendere alla leggera. 

Così l'appello delle famiglie dei normalisti alle organizzazioni sociali e alla società civile in generale a mobilitarsi per chiedere trasparenza alle forze armate non è solo una richiesta di verità e giustizia in questo caso particolare, ma anche un'esigenza collettiva in un paese sempre più autoritario e violento.


Le immagini della marcia: La marcia dei famigliari per verità e giustiziae/DD1F5I0ZsjQ

sabato 24 giugno 2023

Messico - Il Presidente della Repubblica mente


Il Presidente della Repubblica nella sua conferenza stampa di questa mattina mente e nasconde la violenza in Chiapas ed è complice delle aggressioni alle comunità.

San Cristóbal de Las Casas, Chiapas 23 giugno 2024

Il governo federale è complice della violenza nello stato e delle aggressioni ai popoli e alle comunità.

Dal Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas (Frayba), esprimiamo la nostra preoccupazione e ci dispiace per la diffamazione contro le organizzazioni della Società Civile e dei Diritti Umani in Chiapas avvenuta oggi nella sua conferenza stampa da parte del Presidente Andrés Manuel López Obrador (AMLO), che mette a rischio il nostro lavoro in mezzo a una profonda violenza che si è intensificata negli ultimi anni nello stato, e che continua a crescere, consolidandosi come un elemento strutturale nei territori dei popoli degli Alti, della Costa, della grave violenza nel confine meridionale, settentrionale e nella giungla dello stato, che ha avuto un impatto sui popoli, molti dei quali sono comunità indigene e storiche che si organizzano pacificamente e in opposizione alla politica dello Stato messicano in mezzo a una diversificazione e opacità di gruppi armati, gruppi di criminalità organizzata, successori dei paramilitari che utilizzano la violenza per il controllo sociale, politico, economico e territoriale, segnata dalla continuazione di una violenza diffusa e di una strategia contrainsurgente.[1]

La negazione di questa violenza da parte di AMLO approfondisce l'impunità promossa da attori municipali, statali e federali che contribuiscono allo spossessamento, allo sfruttamento e alla marginalizzazione sociale, oltre ad aggravare la crisi dei diritti umani in cui ci troviamo e promuovere in particolare attacchi sistematici al progetto politico di autonomia dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), guidati da gruppi armati corporativisti, che hanno perpetrato dal 2019 ad oggi più di 110 attacchi armati contro le comunità appartenenti alla regione zapatista di Moisés e Gandhi, che fa parte della Giunta di Buon Governo Nuova Alba in Resistenza e Ribellione per la Vita e l'Umanità, del Caracol 10 Floreciendo la Semilla Rebelde, nella zona di Patria Nueva, nel comune ufficiale di Ocosingo, Chiapas, Messico.

Questi attacchi hanno incluso l'incendio di scuole e magazzini di caffè, aggressioni armate, torture, sequestri e gravi ferite con armi da fuoco, che sono stati denunciati dai popoli zapatisti e documentati dal Frayba, oltre ad aver fatto interventi presso le autorità dei governi statali e federali, a cui abbiamo rivolto forti appelli per il rispetto e la garanzia della vita e dell'integrità fisica e psicologica dei popoli e delle comunità appartenenti alla Regione di Moisés e Gandhi. I governi sono stati negligenti, mentre il gruppo armato agisce con totale impunità, continuando le aggressioni nel sinistro silenzio delle istituzioni del governo messicano.

È importante aggiungere che i membri di questi gruppi armati corporativisti fanno parte della struttura governativa del comune di Ocosingo del Partito Verde Ecologista del Messico e ottengono risorse dai programmi sociali come Sembrando Vida, la cui implementazione nel territorio di Chiapas ha generato conflitti e tensioni, scontrandosi tra coloro che lottano per un controllo basato sul diritto all'autonomia e autodeterminazione e coloro che cercano di accedere alle risorse della terra attraverso il controllo statale e la riorganizzazione territoriale, con una gestione della terra estranea alle necessità dei popoli indigeni.

Ricordiamo al governo messicano che in Chiapas ci troviamo in mezzo a un conflitto politico-militare irrisolto e che è ancora in sospeso il rispetto delle terre e dei territori dei popoli, che continuano a essere invisibili, inseriti sia nei diritti sanciti dai trattati e dalle dichiarazioni internazionali, sia in quanto stabilito dagli Accordi di San Andrés; per questo motivo, le cause che hanno provocato la sollevazione dell'EZLN rimangono ancora valide.

[1] Rapporto Frayba 2023. Chiapas un disastro. Tra violenza criminale e complicità dello Stato: https://frayba.org.mx/sites/default/files/Informes/Informe-Frayba-2023/Informe-Frayba-2023_Chiapas-un-desastre.pdf

fonte: Frayba

Traduzione: Cooperazione Rebelde Napoli

mercoledì 14 giugno 2023

Messico - La Santa Muerte in Chiapas

Luis Hernández Navarro

La Santa Muerte e Malverde sono ovunque a San Cristóbal de las Casas e nelle città del Chiapas come Teopisca. Il suo culto non è nascosto. I mercati sono colmi di elementi rituali tipici della loro venerazione. Le erboristerie e le botteghe esoteriche dell’antica Jovel, oggi accolgono i fedeli con le monumentali Huesudas e Malverdes.

Il 17 aprile, Jerónimo Ruiz, leader dell’Associazione degli Assegnatari dei Mercati Tradizionali del Chiapas (Almetrach), è stato ucciso da due uomini a bordo di una motocicletta. Nel mezzo del caos e panico, la violenza è scoppiata nel nord della vecchia capitale coleta. Due gruppi armati hanno bloccato le strade, si sono affrontati e hanno dato fuoco a pneumatici e abitazioni. Tra le altre attività redditizie, Almetrach riscuote i diritti di occupazione di suolo degli artigiani

Jerónimo era originario di una comunità vicina a Betania/Teopisca chiamata ironicamente Flores Magón. Sull’altare alla Niña Blanca che il defunto aveva in casa, si giurava di vendicare la sua morte.

Due giorni dopo il suo delitto, una registrazione avvertiva: “San Cristóbal e dintorni: come avrete notato, siamo arrivati e la pulizia è iniziata, siamo il cartello di Jalisco e quello che è successo a Jerónimo Ruiz sta per succedere a Narciso Ruiz, alias El NarsoCalafasÁguila, BirriaMax e tutti quei gruppi di motonetos (motociclisti) che sostengono questi pezzenti”.

Il Chiapas è il luogo in cui fioriscono molte delle sigle più diverse. Chiese tradizionali convivono con espressioni di religiosità popolare. La venerazione della Santísima Muerte è cresciuta esponenzialmente di pari passo con la crescita della criminalità organizzata, ma anche per altre cause ad essa del tutto estranee, come le guarigioni per fede. Non tutti i suoi fedeli sono dediti ad attività illecite ma, spesso in una sorta di sincretismo, molti di coloro che vi si dedicano trovano nel fervore di questa religiosità la via per avvicinarsi al sacro.

Teopisca, a 30 chilometri da San Cristóbal, è una rotta chiave per migranti irregolari e droga. Nel giugno del 2022, individui armati hanno sparato e ucciso il sindaco, Rubén de Jesús Valdez Díaz, del Partito Ecologista Verde del Messico (PVEM), mentre stava uscendo di casa. I sicari sarebbero stati assunti tra i motonetos di Jovel

L’omicidio fa parte del conflitto per il controllo del municipio tra due gruppi. Quelli di Betania, il cui capo di facciata è Javier Velázquez Díaz, alias La Pulga (già arrestato), e quelli del gruppo locale dell’ex presidente municipale Luis Alberto Valdez Díaz, accusato di aver rapinato il municipio quando era sindaco, e fratello del sindaco assassinato. Voci locali lo indicano come la presunta mente del fratricidio.

Entrambe le bande sono legate al traffico di migranti (polleros) e alla produzione e traffico di droga. Quelli di Betania hanno laboratori nella loro comunità, profondamente evangelica.

Nella comunità prolifera il culto de La Huesuda e Malverde. Si tengono grandi processioni e c’è sempre più devozione nei loro confronti. Come parte della norteñización della cultura popolare, i narcocorridos proliferano. I gruppi reclutano i giovani più poveri. Girano impunemente per il villaggio con armi di grosso calibro e giubbotti antiproiettile. È comune sentire raffiche sparate in aria.

Una delle fazioni vuole insediare il consiglio comunale di Teopisca. Tuttavia, al di là delle presunte rivendicazioni democratiche, i suoi promotori sono anche narco-polleros che vogliono convincere le comunità finanziando le feste religiose. Allo stesso tempo, promettono di costruire strade nella piana del municipio, la depressione centrale del Chiapas adiacente al comune di Venustiano Carranza, una via chiave per il passaggio di droga e immigrati irregolari.

Secondo i residenti del comune, il gruppo dell’ex presidente municipale Luis Valdez sarebbe legato a Sinaloa, mentre quelli di Betania de La Pulga farebbero parte delle quattro lettere. Dicono che quelli del Pacifico, che sono nella regione da più tempo, si fanno gli affari loro e non si immischiano con la gente comune, ma quelli di Jalisco estorcono, rapiscono, chiedono il pizzo, ecc. Dal loro punto di vista, quelli di Sinaloa fanno quello che più gli conviene a seconda degli affari in ballo, e sono tranquilli, se non ti immischi con loro. Ma quelli di Nueva Generación è gente cattiva.

Quanto sta accadendo a San Cristóbal e Teopisca è solo un assaggio di ciò che sta accadendo in tutto il Chiapas. Non è un’eccezione, ma la regola. Fa parte di una trama molto più ampia. È inimmaginabile supporre che le attività di questi narco-polleros siano estranee alle reti di potere regionali e ai responsabili del mantenimento dell’ordine.

Le comunità zapatiste non consentono la semina, la produzione e il traffico di droga. I loro territori sono chiusi per i trafficanti di esseri umani. Non prendono posizione nelle dispute tra cartelli per il controllo dei mercati e dei territori. Sono un freno all’espansione dell’industria criminale e agli affari delle autorità ad essa collegate. Al di là della loro esperienza di autogoverno e autogestione, tra le tante ragioni, ecco perché hanno dichiarato loro guerra. Inoltre, a causa di ciò, vecchi e nuovi paramilitari (alcuni convertiti in narcoparamilitari) si sono lanciati nel tentativo di distruggere le comunità autonome.

L’attacco della Orcao alle basi della comunità autonoma Moisés Gandhi, municipio ribelle Lucio Cabañas, fa parte della strategia contrainsurgente. Come Teopisca, non è un’anomalia ma una costante nella politica del Chiapas. Basta guardare storicamente la mappa della violenza nello stato per verificarlo.

Il culto della Santa Muerte e Malverde ha preso piede nel sud-est messicano. La sua proliferazione è il termometro di ciò che accade socialmente.



Testo originale: https://www.jornada.com.mx/2023/06/13/opinion/019a1pol

Traduzione Comitato Chiapas “Maribel” – Bergamo

giovedì 1 giugno 2023

Messico - Pronunciamento nazionale e internazionale dopo l'aggressione alla comunità di Moises Ghandi

 


Pronunciamiento nacional e internacional ante la agresión a la comunidad Moises Gandhi

 Giugno 2023

 Ai popoli del Messico e del mondo,

Alle persone, alle collettivitá e ai popoli che difendono la Vita.

A coloro che sentono l'urgenza di agire di fronte a un sud-est messicano in fiamme.

Oggi, in questo momento, il Messico è giunto ad un limite, un limite che sembra sempre lontano finché un proiettile esploso dall'alto non fa detonare la rabbia del Messico dal basso. Il compagno zapatista Jorge López Santiz è in bilico tra la vita e la morte a causa di un attacco paramilitare dell'Organización Regional de Cafeticultores de Ocosingo (ORCAO), la stessa organizzazione che da tempo sta attaccando e molestato le comunità zapatiste. Il Chiapas è sull'orlo di una guerra civile, con paramilitari e assassini al soldo di vari cartelli che si contendono i territori per i propri profitti, e i gruppi di autodifesa, con la complicità attiva o passiva del governo statale di Rutilio Escandón Cadenas e il governo federale di Andrés Manuel López Obrador.

L'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), che ha mantenuto la pace e ha sviluppato un proprio progetto di autonomia nei suoi territori cercando di evitare scontri violenti con paramilitari e altre forze dello Stato messicano, viene costantemente molestato, attaccato e provocato. Dalla fine del XX secolo, e fino al giorno d'oggi, l'EZLN ha optato per la lotta politica pacifica e civile nonostante le sue comunità siano state attaccate con proiettili, i suoi raccolti incendiati e il suo bestiame avvelenato. Nonostante il fatto che, invece di investire il proprio lavoro nella guerra, lo abbiano speso nella costruzione di ospedali, scuole e governi autonomi di cui hanno beneficiato zapatisti e non zapatisti, i governi, da Carlos Salinas a López Obrador, hanno sempre tentato di isolarli, delegittimarli e sterminarli. Oggi, a pochi mesi dal 40° anniversario dell'EZLN, l'attacco paramilitare contro gli zapatisti da parte dell'ORCAO ha come conseguenza che la vita di un uomo sia appesa a un filo, così come é al sul punto di esplodere un Messico che non può più sopportare la pressione che subisce nei confronti della propria dignità o la guerra contro le sue comunità e nei suoi territori.

L'attacco dell'ORCAO non è un conflitto tra comunità, come lo avrebbe definito Carlos Salinas e, come López Obrador cercherà sicuramente di dipingerlo. Si tratta di un atto la cui responsabilità diretta é tanto del governo del Chiapas quanto del governo federale. Il primo per aver coperto la crescita di gruppi criminali che hanno trasformato il Chiapas, da uno stato di relativa tranquillità, in una zona rossa di violenza. Il secondo per essere rimasto in silenzio e passivo di fronte all'evidente situazione in cui si trova il sud-est del paese. Perché l'ORCAO attacca le comunità zapatiste? Perché puó. Perché lo permette il governo di Rutilio Escandón? Perché, nel Chiapas di cui sopra, governare significa bagnarsi di sangue indigeno. Perché López Obrador tace? Perché il governatore del Chiapas è cognato del suo caro e fedele Ministro degli Interni, Adán Augusto López; perché come i suoi predecessori non può sopportare che un gruppo di ribelli sia il punto di riferimento per la speranza e la dignità; perché ha bisogno di giustificare un'azione militare per "ripulire" il sud-est e poter finalmente imporre i suoi megaprogetti.

Allo stesso modo crediamo che questo attacco sia il risultato delle politiche sociali del governo attuale per dividere e corrompere, distruggendo il tessuto sociale delle comunità e dei popoli messicani,in particolare del Chiapas. Vediamo con preoccupazione che programmi come "Sembrado Vida" (che si caratterizza per avere praticamente lo stesso budget del Ministero Federale dell'agricoltura) e altri simili, stiano incoraggiando lo scontro tra comunità storicamente espropriate delle loro terre e dei loro diritti, giacché vengono utilizzati come meccanismi di controllo politico e come merce di scambio affinché le organizzazioni come la ORCAO possano ottenere l'accesso ai presunti benefici che questi programmi forniscono, il cui prezzo è il furto delle terre autonome zapatiste recuperate. Per noi è chiaro che non si tratta di conflitti tra villaggi; si tratta di un'azione di controinsurrezione che mira a distruggerli, a distruggere l'EZLN e tutte le comunità e i popoli che continuano a lottare per una vita dignitosa.

Firmiamo questa lettera per chiedere a noi stessi e a coloro che credono che la dignità e la parola devono sollevarsi per fermare il massacro che si sta profilando; per chiamare a raccolta coloro che sono d'accordo con l'attuale governo, ad aprire i loro cuori alle ingiustizie che stanno sommergendo il presente di questo Paese, aldilà delle loro affinità o simpatie politiche; affinché possiamo riconoscerci nella necessità di agire con l'obiettivo comune di fermare questa atrocità.

Firmiamo questa lettera perché vediamo l'urgenza di porre fine alla violenza paramilitare in Chiapas. Perché non farlo significa lasciare che il Messico sprofondi ancora di più in questa guerra infinita che lo sta distruggendo.

Chiediamo giustizia per Jorge López Santiz.

Chiediamo lo scioglimento assoluto dell'ORCAO.

Chiediamo un'indagine approfondita sul governo di Rutilio Escandón.

Chiediamo che il silenzio di López Obrador cessi di essere complice della violenza in Chiapas.

Facendo nostre le richieste presentate dal Congresso Nazionale Indigeno, chiediamo:

1. Che sia garantita la salute del compagno Jorge e che gli sia prestata tutta l'attenzione necessaria per il tempo necessario.

2. Che si fermi l'attacco armato contro la comunità "Moisés y Gandhi" e che si rispetti il suo territorio autonomo.

3. Che gli autori materiali e intellettuali di questi attacchi paramilitari siano puniti.

4. Che vengano smantellati i gruppi armati attraverso i quali la guerra contro le comunità zapatiste è attiva e in crescita.

Chiediamo inoltre l'immediata liberazione di Manuel Gómez, base d'appoggio dell'EZLN, di cui non abbiamo dimenticato l'ingiusta detenzione.

Con il CNI, avvertiamo che la guerra che hanno dichiarato contro i popoli originari, custodi della Madre Terra, ci obbliga ad agire in modo organizzato per fermare la crescente violenza e per ristabilire il nostro legame e la nostra cura per la Vita. Invitiamo a manifestare nelle strade, nelle ambasciate e nei consolati, nei centri di studio e nei luoghi di lavoro, nelle reti sociali; dovunque sia possibile e imprescindibile, contro la violenza militare, paramilitare e del crimine organizzato e in difesa della Vita.

Ci invitiamo e vi invitiamo a unire le forze per tessere una giornata di azioni dislocate dal 27 maggio al 10 giugno con una azione coordinata nazionale e internazionale il giorno 8 giugno.

Che si fermi la guerra contro i popoli zapatisti.

             Se toccano un@, toccano tutt@

seguono centinaia di firme da tutto il  mondo

qui l'appello in originale https://www.caminoalandar.org/about-4

mercoledì 31 maggio 2023

Messico - Chiapas è una polveriera pronta ad esplodere


Da LaJornada un articolo di Luis Hernández Navarro

La violenza si moltiplica in modo allarmante. Gli attacchi armati dei paramilitari contro le comunità zapatiste sono frequenti e si intensificano. Gruppi criminali organizzati reclutano giovani per ingrossare le loro file. Migliaia di sfollati vivono nelle foreste o in insediamenti temporanei. Bande di criminali su moto si scontrano in vere e proprie battaglie campali a San Cristóbal per il controllo dei mercati e delle rotte della droga. I cartelli combattono a fuoco e sangue per il controllo del confine con il Guatemala.

Si tratta di una violenza diversificata, alimentata dalla combinazione di conflitti ancestrali e nuove dispute legate alla terra, al commercio e al narcotraffico. Nonostante la presenza dell'esercito e della Guardia Nazionale, le armi di grosso calibro si ottengono con una facilità sorprendente. Di fronte all'inazione del governo, i paramilitari, gli assassini a pagamento, i gruppi di autodifesa (a Pantelhó, Altamirano e San Cristóbal) e le agenzie di sicurezza privata si moltiplicano in tutto lo stato.

I gruppi paramilitari, protetti dalle autorità, si sono associati al crimine organizzato, che ne subappalta i servizi. Lavorano a doppio turno. Da un lato, cercano di contenere l'espansione delle comunità ribelli e le proteste dei contadini in lotta. Dall'altro, gestiscono il traffico di migranti senza documenti, spostano grandi quantità di stupefacenti e si dedicano allo spaccio di droga, alla distribuzione di prodotti contraffatti e pornografia indigena, al traffico di auto rubate e armi. Ora, come si può vedere nel caso di Chicomuselo, si dedicano anche al furto di minerali.

Queste bande, che spesso controllano i trasporti locali e le rotte in varie regioni, servono politici locali. La "nuova famiglia" chiapaneca, che in realtà è la vecchia famiglia chiapaneca riciclata, si è profondamente intrecciata con loro. Lo stesso è accaduto da parte delle leadership indigene tradizionali, alcune delle quali si sono avventurate con successo nel traffico di migranti e/o narcotraffico.

Una delle principali cause di questa violenza sono gli attacchi paramilitari contro le basi di appoggio zapatiste. (https://rb.gy/yrx0e). Appena lunedì 22 maggio, come parte di un'aggressione durata quattro giorni senza che le autorità intervenissero, il gruppo paramilitare dell'Organizzazione Regionale dei Coltivatori di Caffè di Ocosingo (Orcao) ha sparato a Gilberto López Santis, di origine tseltal, appartenente alla comunità autonoma di Moisés Gandhi nel municipio ribelle di Lucio Cabañas. Le sue condizioni sono gravi. Ha subito perforazioni al diaframma, all'intestino crasso, allo stomaco e alla milza. Lotta tra la vita e la morte. Negli ultimi mesi, l'Orcao ha attaccato i ribelli più di 10 volte, con totale impunità. Hanno bruciato magazzini di caffè, scuole e rapito indigeni.

Tra le altre cose, l'obiettivo dell'Orcao è spossessare i zapatisti delle terre che avevano riconquistato nella rivolta del 1994, anche per ottenere gli aiuti governativi del programma Sembrando Vida. Le loro aggressioni, perpetrate con totale complicità delle autorità, mostrano il grave deterioramento che si vive nello stato e inviano un segnale pericolosissimo. Non è solo un altro attacco. Il conflitto di fondo è in uno stato critico.

La situazione è altrettanto grave in molti altri comuni e località, tra cui Teopisca, Comalapa, Betania, la strada Las Choapas-Ocozocoautla, San Cristóbal, Frontera Comalapa, Trinitaria e Chicomuselo. I blocchi stradali a Teopisca sono sempre più frequenti, a causa della richiesta formale di destituire la sindaca Josefa María Sánchez e formare un consiglio comunale. Appena il 21 maggio scorso tre persone sono state ferite in uno scontro a fuoco tra agenti statali, che cercavano di arrestare i leader del movimento, e contadini che li difendevano.

A poco più di 120 chilometri di distanza, sulla strada Las Choapas-Ocozocoautla, il 25 maggio si sono verificati blocchi stradali (per cinque ore), sparatorie e l'incendio di un camion. Soggetti mascherati hanno assaltato camion e negozi Coppel e hanno dato fuoco a piccoli esercizi commerciali. Appena l'8 febbraio era successo qualcosa di simile. Nella zona di Malpaso, i cartelli si contendono il traffico di droga, il pagamento del "pizzo", il passaggio di migranti senza documenti, armi e carburante di contrabbando.

La scorsa settimana è stata particolarmente tragica a Frontera Comalapa, dove i criminali si contendono il territorio, uccidendo persone innocenti nel fuoco incrociato. Spari, blocchi stradali, auto bruciate, carovane di veicoli armati (i famosi "mostri") fanno ormai parte del paesaggio quotidiano della regione negli ultimi giorni. Nelle comunità vicine a Nueva Independencia, dove opera il gruppo Maíz (filiale del cartello Jalisco Nuova Generazione), vengono reclutati giovani e armati per combattere i rivali. Circa 3.000 persone sfollate dai loro villaggi si sono rifugiate sulle montagne e sulle rive dei fiumi.

Secondo il Centro di Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas, lo Stato acconsente a tutto ciò, dato che nella comunità di El Jocote c'è un distaccamento dell'Esercito messicano. Sulla strada Paso Hondo-Frontera Comalapa si trova un distaccamento della Guardia Nazionale. E nel comune di Chicomuselo si trova la base militare più grande dell'Esercito messicano.

Non è un'esagerazione. La polveriera di Chiapas può esplodere in qualsiasi momento.

Articolo originale https://www.jornada.com.mx/2023/05/30/opinion/011a1pol?from=homeonline&block=opinion

Traduzione Cooperazione Rebelde Napoli

venerdì 11 marzo 2022

Messico - Domenica 13

                                                           COMMISSIONE SEXTA ZAPATISTA

Messico
9 marzo 2022

DOMENICA 13

Alla Sexta Nazionale e Internazionale:
A coloro che hanno firmato la Dichiarazione per la Vita:
Alle persone oneste in tutto il mondo:

In accordo con alcuni individui, gruppi, collettivi, organizzazioni e movimenti di SLUMIL K’AJXEMK’OP, le comunità zapatiste hanno concordato di convocare mobilitazioni e manifestazioni contro TUTTE LE GUERRE capitaliste attualmente in corso in vari angoli del pianeta. Non è solo in Ucraina. Anche in Palestina, Kurdistan, Siria, contro il popolo Mapuche, i popoli originari in tutto il pianeta, e contro tanti processi libertari che vengono attaccati, perseguitati, assassinati, messi a tacere, distorti.

Rispondendo a tale appello, abbiamo deciso di partecipare alle mobilitazioni di domenica 13 marzo 2022 e di continuare così le azioni contro le guerre che il sistema perpetra nel mondo.

Proponiamo quindi l’inizio di una campagna mondiale contro le guerre del capitale, qualunque sia la loro geografia. Organizzare concerti, meeting, festival, incontri, ecc. Insomma, le arti contro le guerre.

Invitiamo tutte le persone, i gruppi, i collettivi, le organizzazioni e i movimenti onesti in Messico e nel mondo, secondo i propri tempi e modi – e preservando la loro indipendenza e autonomia -, a unirsi alle attività per chiedere la fine delle guerre, a partire da domenica 13.

Da parte loro, le comunità zapatiste manifesteranno con cortei di alcune migliaia di zapatisti domenica 13 marzo 2022 nei loro caracoles, nei capoluoghi municipali di San Cristóbal de las Casas, Yajalón, Palenque, Ocosingo, Las Margaritas, Altamirano e nelle comunità.

Contro tutte le guerre: tutte le arti, tutte le resistenze, tutte le ribellioni!

Dalle montagne del Sud-est Messicano
Commissione Sexta Zapatista
Messico, marzo 2022

 

 

Traduzione “Maribel” – Bergamo

venerdì 4 marzo 2022

NON CI SARÀ PAESAGGIO DOPO LA BATTAGLIA

    

       COMMISSIONE SEXTA ZAPATISTA

                             Messico

                                      NON CI SARÀ PAESAGGIO DOPO LA BATTAGLIA

                                  (Sull’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo)

2 marzo 2022

Ai firmatari della Declaración por la Vida:

Alla Sexta nazionale e internazionale:

Compañer@s y herman@s:

Esprimiamo il nostro pensiero e parole su quanto sta accadendo attualmente nella geografia che chiamano Europa:

PRIMO.- C’è un aggressore, l’esercito russo. Ci sono interessi dei grandi capitali in gioco, da entrambe le parti. Coloro che ora patiscono i deliri di alcuni ed i subdoli calcoli economici di altri, sono i popoli di Russia e Ucraina (e, forse presto, quelli di altre geografie vicine o lontane). Da zapatisti quali siamo, non sosteniamo l’uno o l’altro Stato, ma piuttosto coloro che lottano per la vita contro il sistema.

Durante l’invasione multinazionale dell’Iraq (quasi 19 anni fa) guidata dall'esercito americano, ci furono mobilitazioni in tutto il mondo contro quella guerra. Nessuno sano di mente allora pensava che opporsi all'invasione fosse mettersi dalla parte di Saddam Hussein. Ora è una situazione simile, anche se non la stessa. Né Zelensky né Putin. Fermate la guerra.

SECONDO.- Diversi governi si sono allineati da una parte o dall'altra, facendolo su calcoli economici. Non vi è alcun valore umanistico in loro. Per questi governi e i loro “ideologi” ci sono interventi-invasioni-distruzioni buone e ce ne sono di cattive. Le buone sono quelle portate avanti dai loro affini, e le cattive sono quelle perpetrate dai loro opposti. Il plauso all'argomento criminale di Putin per giustificare l’invasione militare dell’Ucraina, si trasformerà in lamento quando, con le stesse parole, si giustificherà l’invasione di altri popoli i cui processi non sono di gradimento al grande capitale.

Invaderanno altre geografie per salvarli dalla “tirannia neonazista” o per porre fine ai “narco -stati” vicini. Ripeteranno quindi le stesse parole di Putin: “dobbiamo denazificare” (o il suo equivalente) ed abbonderanno di “ragionamenti” di “pericoli per i propri paesi”. E poi, come ci dicono le nostre compagne in Russia: “Le bombe russe, i razzi, le pallottole volano verso gli ucraini senza chiedere le loro opinioni politiche e la lingua che parlano”, ma cambierà la “nazionalità” delle une e delle altre.

TERZO.- I grandi capitali e i loro governi “occidentali” sono rimasti in poltrona a contemplare – e persino incoraggiare – la situazione che si stava deteriorando. Poi, una volta iniziata l’invasione, hanno aspettato di vedere vedere se l’Ucraina avrebbe resistito, calcolando ciò che si poteva trarre da un risultato o dall'altro. Poiché l’Ucraina resiste, si cominciano ad emettere fatture per “aiuti” che verranno riscosse in seguito. Putin non è l’unico ad essere sorpreso dalla resistenza ucraina.

I vincitori di questa guerra sono le grandi industrie degli armamenti e i grandi capitali che vedono l’opportunità di conquistare, distruggere/ricostruire territori, ovvero, creare nuovi mercati di merci e di consumatori, di persone.

QUARTO.- Invece di rivolgerci a quello che diffondono i media e i social network delle rispettive parti – che entrambe presentano come “notizie” – o alle “analisi” nell'improvvisa proliferazione di esperti di geopolitica e nostalgici del Patto di Varsavia e della NATO, abbiamo cercato e chiesto a coloro che, come noi, sono impegnati nella lotta per la vita in Ucraina e in Russia.

Dopo diversi tentativi la Commissione Sexta Zapatista è riuscita a mettersi in contatto con i nostri parenti di resistenza e ribellione nelle geografie che chiamano Russia e Ucraina.

QUINTO.- In breve, questi nostri parenti, che oltretutto sventolano la bandiera della @ libertaria, sono decisi: in resistenza quelli che sono nel Donbass, in Ucraina; e in ribellione coloro che percorrono e lavorano per le strade e i campi della Russia. In Russia ci sono arrestati e pestati per aver protestato contro la guerra. In Ucraina ci sono assassinati dall'esercito russo.

Li unisce tra loro, e loro con noi, non solo il NO alla guerra, ma anche il rifiuto di “allinearsi” con i governi che opprimono la loro gente.

In mezzo alla confusione e al caos da entrambe le parti, le loro convinzioni restano salde: la loro lotta per la libertà, il loro ripudio dei confini e dei loro Stati Nazione e le rispettive oppressioni che cambiano solo bandiera.

Il nostro dovere è sostenerli al meglio delle nostre possibilità. Una parola, un’immagine, una melodia, una danza, un pugno alzato, un abbraccio – anche da geografie lontane – sono un sostegno che animerà i loro cuori.

Resistere è persistere ed è prevalere. Sosteniamo questi parenti nella loro resistenza, cioè nella loro lotta per la vita. Lo dobbiamo a loro e lo dobbiamo a noi stessi.

SESTO.- Per quanto sopra, invitiamo la Sexta nazionale e internazionale che non l’ha ancora fatto, secondo i propri calendari, geografie e modi, a manifestare contro la guerra e a sostegno di ucraine e ucraini e di russe e russi che lottano nelle loro geografie per un mondo con libertà.

Nello stesso tempo, invitiamo ad appoggiare economicamente la resistenza in Ucraina attraverso i numeri di conto corrente che ci indicheranno a suo tempo.

Da parte sua, la Commissione Sexta dell’EZLN sta inviando un piccolo aiuto a quanti, in Russia e Ucraina, combattono la guerra. Sono stati inoltre avviati contatti con i nostri parenti in SLUMIL K´AJXEMK´OP per creare un fondo economico comune per sostenere coloro che resistono in Ucraina.

Senza doppiezze, gridiamo e invitiamo a gridare ed esigere: Fuori l’Esercito Russo dall'Ucraina.

-*-

Se continua e, come prevedibile, cresce, forse poi non ci sarà nessuno a rendere conto del paesaggio che resterà dopo la battaglia.

Dalle montagne del Sudest Messicano.

Subcomandante Insurgente Moisés SupGaleano

Commissione Sexta dell’EZLN

Marzo 2022

Testo originale: https://enlacezapatista.ezln.org.mx/2022/03/03/no-habra-paisaje-despues-de-la-batalla/

Traduzione “Maribel” – Bergamo

giovedì 17 febbraio 2022

Messico - ALTO A LA REPRESIÓN EN CONTRA DE LOS PUEBLOS ORIGINARIOS EN MÉXICO

 ALTO A LA REPRESIÓN EN CONTRA DE LOS PUEBLOS ORIGINARIOS EN MÉXICO

Al pueblo de México,
A los pueblos del mundo,
A la Sexta Nacional e Internacional,
A los medios de comunicación

Denunciamos que el día 15 de febrero alrededor de las 1:20 horas, los cuerpos represivos del mal gobierno integrados por elementos de la Guardia Nacional, la policía estatal de Puebla y municipal de Juan C. Bonilla, invadieron y desmontaron los espacios de resistencia y organización de la Casa de los Pueblos Altepelmecalli, espacio cultural y político autónomo que hasta el 22 de marzo de 2021 fue la planta física de la empresa Bonafont, trasnacional que ha robado y sobreexplotado desde hace años los acuíferos de la región cholulteca.

Condenamos enérgicamente la escalada represiva, que viene de las entrañas del gobierno del capital, que se autonombra 4T, en contra de la resistencia y la lucha por la vida de nuestr@s herman@s de Pueblos Unidos de la Región Cholulteca y de los Volcanes que, enarbolando la defensa de la vida colectiva, convirtió este semillero de muerte en espacio de encuentro e intercambio, en medio de la determinación de imponer en Morelos, Puebla y Tlaxcala el Proyecto Integral Morelos, que atraviesa un gasoducto por el territorio de los pueblos del volcán, desde donde germina esperanza hecha de rebeldía y formas antiguas y nuevas de organización.

Nos declaramos en alerta ante la posible persecución de las y los herman@s de la Casa de los Pueblos Altepelmecalli, haciendo responsable al gobierno federal de utilizar a su grupo armado llamado Guardia Nacional para agudizar la guerra del dinero en contra de la vida. Lo hacemos responsable de proteger los negocios de la empresa Bonafont, que despoja, acapara, privatiza y lucra de una forma inmoral con el agua de nuestros pueblos, donde sufrimos el surgimiento de socavones y el desecamiento de pozos, manantiales, ríos y arroyos; tal es el caso del río Metlapanapa, que el Frente de Pueblos de la Región Cholulteca y los Volcanes ha defendido ante la explotación y contaminación en beneficio de los corredores industriales.

Denunciamos la ofensiva represiva del mal gobierno neoliberal mexicano en contra de nuestras compañeras y compañeros que, desde sus geografías, levantan la bandera de la organización de abajo para convocarnos a luchar por la vida, CONDENAMOS:

  1. El asesinato del compañero Francisco Vázquez, presidente del consejo de vigilancia de ASURCO, quien alzó la voz en contra del robo del agua a los ejidos de la región de Ayala para la operación de la Termoeléctrica de Huexca, Morelos.
  2. La criminalización del pueblo otomí y del compañero Diego García por parte del titular de esa oscura institución del mal gobierno a la que llaman INPI, que ha servido como un órgano replicador del indigenismo y para el control clientelar en nuestros pueblos; institución que un día tuviera sus oficinas en lo que es hoy la Casa de los Pueblos Samir Flores Soberanes.
  3. La persecución en contra del Consejo Supremo Indígena de Michoacán, ante sus recientes movilizaciones en contra del desprecio, el racismo y el despojo y por el retiro del indignante monumento conocido como Los Constructores en Morelia, Michoacán.
  4. La indiferencia y complicidad criminal de la Guardia Nacional ante la violencia en Guerrero, mientras los cárteles del narcotráfico atacan a las comunidades del Consejo Indígena y Popular de Guerrero-Emiliano Zapata que se oponen a los megaproyectos extractivos y denuncian la complicidad de los gobiernos con los grupos narco-paramilitares, asesinando y desapareciendo a nuestros hermanos.
  5. La militarización del Istmo de Tehuantepec para imponer el megaproyecto del Corredor Interoceánico Salina Cruz-Coatzacoalcos, así como la ilegal ocupación de las tierras de nuestras comunidades para dicho proyecto, como ocurre con la comunidad binnizá de Puente Madera, perteneciente a los bienes comunales de San Blas Atempa, Oaxaca.
  6. La utilización de la Guardia Nacional y los grupos armados de los estados y municipios para reprimir a los estudiantes normalistas de Ayotzinapa, Tiripetío y Mactumatzá, en su exigencia de justicia y condiciones para sus las escuelas normales.

Hacemos responsable al gobierno federal de México de esta escalada represiva en contra de nuestros pueblos y exigimos que cesen las acciones de la Guardia Nacional y los cuerpos policiacos en contra de quienes se oponen a la explotación-destrucción de la naturaleza y al despojo de los territorios y del patrimonio comunitario de los pueblos originarios para imponer los proyectos de muerte promovidos desde el Estado Mexicano.

Llamamos a los pueblos, naciones y tribus indígenas de México, así como a las organizaciones y colectivos aliados, a estar alertas ante esta oleada represiva neoliberal anunciada por el gobierno capitalista de este país mediante el acuerdo publicado en el Diario Oficial de la Federación el 22 de noviembre de 2021, mismo que declara los proyectos y obras del gobierno federal de interés público y de seguridad nacional como pretexto para usar a sus fuerzas armadas en contra de aquellos pueblos que se opongan al despojo y a la destrucción sin precedentes del territorio mexicano.

Llamamos a las personas, grupos, colectivos, organizaciones y movimientos en los territorios de SLUMIL K´AJXEMK´OP (también conocida como “Europa”) a que se movilicen y se pronuncien en contra de la trasnacional Bonafont-Danone –con sede en Francia–, y las representaciones del actual gobierno federal mexicano en Europa.

¡Por la Vida!

¡Solidaridad y apoyo a los pueblos originarios del Congreso Nacional Indígena!

Atentamente

16 de Febrero de 2022

Por la reconstitución integral de nuestros pueblos

Nunca más un México sin nosotros

Congreso Nacional Indígena-Concejo Indígena de Gobierno

EJÉRCITO ZAPATISTA DE LIBERACIÓN NACIONAL.

Comisión Sexta.


sabato 2 ottobre 2021

Messico-Europa - C'è una donna - Contro la distruzione della Natura


PAROLE DELLE COMUNITA' ZAPATISTE IN OCCASIONE DELLA MARCIA 
CONTRO LA DISTRUZIONE DELLA NATURA

Vienna, Austria.  Per voce della compagna Libertad, 24 settembre 2021.

Buon pomeriggio.

Questa è la nostra piccola parola in una piccola storia:

C’è una donna.

Non importa il colore della sua pelle, perché lei ha tutti i colori.

Non importa la sua lingua, perché lei ascolta tutte le lingue.

Non importa la sua razza e la sua cultura, perché in lei dimorano tutti i modi.

Non importa la sua dimensione, perché è grande e tuttavia sta in una mano.

Ogni giorno e ogni ora questa donna è violata, picchiata, ferita, violentata, derisa, disprezzata.

Un maschio esercita il suo potere su di lei. 

Ogni giorno e ogni ora, lei viene a noi (nosotras), per noi (nosotros), per noi (nosotroas).

Ci mostra le sue ferite, i suoi dolori, le sue pene.

E noi le diamo solo parole di conforto, di pietà. 

Oppure la ignoriamo.

Forse come elemosina le diamo qualcosa per curare le sue ferite.

Ma il maschio continua la sua violenza.

Noi e voi sappiamo come andrà a finire.

Sarà uccisa e con la sua morte tutto morirà.

Possiamo continuare a darle solo parole di incoraggiamento e medicine per i suoi mali.

Oppure possiamo dirle la verità: l’unica medicina che può curarla e guarirla completamente è affrontare e distruggere chi la viola.

E possiamo anche, e di conseguenza, unirci a lei e combattere al suo fianco.

Noi, i popoli zapatisti, chiamiamo questa donna: «madre terra».

Al macho che la opprime e la umilia, dai il nome, la faccia e la forma che vuoi.

Noi, i popoli zapatisti, chiamiamo questo macho assassino con un nome: capitalismo.

E siamo venuti in queste geografie per chiedere, per chiedere a voi.

Continueremo a pensare che i colpi di oggi saranno curati con pomate e antidolorifici, anche se sappiamo che domani la ferita sarà più grande e più profonda?

O vogliamo combattere con lei?

Noi, le comunità zapatiste, abbiamo deciso di lottare insieme a lei e per lei.

Questo è tutto quello che possiamo dirvi.

Grazie mille per averci ascoltato.
Vienna, Austria, Europa, Pianeta Terra.
24 settembre 2021


mercoledì 22 settembre 2021

Messico - Chiapas sull'orlo della guerra civile

 


COMUNICATO DEL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO INDIGENO-COMANDO GENERALE DELL’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE

MESSICO

19 SETTEMBRE 2021

AL POPOLO DEL MESSICO:
AI POPOLI DEL MONDO:
ALLA SEXTA NAZIONALE E INTERNAZIONALE:
ALL’ EUROPA IN BASSO E A SINISTRA:

PRIMO.- LA MATTINA DELL’11 SETTEMBRE 2021, MENTRE LA DELEGAZIONE ZAPATISTA AEREA SI TROVAVA A CITTÀ DEL MESSICO, MEMBRI DELLA ORCAO, ORGANIZZAZIONE PARAMILITARE AL SERVIZIO DEL GOVERNO DELLO STATO DEL CHIAPAS, HANNO SEQUESTRATO I COMPAGNI SEBASTÍAN NUÑEZ PEREZ E JOSE ANTONIO SANCHEZ JUAREZ, AUTORITÀ AUTONOME DELLA GIUNTA DI BUON GOVERNO DI PATRIA NUEVA, CHIAPAS.

LA ORCAO È UN’ORGANIZZAZIONE POLITICO-MILITARE DI STAMPO PARAMILITARE, HA DIVISE, ATTREZZATURE, ARMI E MEZZI OTTENUTI CON I SOLDI RICEVUTI DAI PROGRAMMI SOCIALI. SE NE TENGONO UNA PARTE E L’ALTRA LA DANNO AI FUNZIONARI PERCHÈ CERTIFICHINO CHE L’ASSISTENZA FUNZIONA. CON LE ARMI SPARANO OGNI NOTTE CONTRO LA COMUNITÀ ZAPATISTA DI MOISÉS GANDHI.

L’EZLN HA ATTESO PAZIENTE FINO AD ESAURIRE TUTTI I CANALI POSSIBILI PER UNA SOLUZIONE. MENTRE IL GOVERNO DELLO STATO DEL CHIAPAS HA SABOTATO E CONTRASTATO LA LIBERAZIONE, SONO STATE LE ORGANIZZAZIONI A DIFESA DEI DIRITTI UMANI E LA CHIESA CATTOLICA PROGRESSISTA AD AVER GIUSTAMENTE AVVERTITO DI CIÒ CHE SAREBBE POTUTO ACCADERE.

SECONDO.- I COMPAGNI SONO STATI PRIVATI DELLA LIBERTÀ PER 8 GIORNI E SONO STATI RILASCIATI OGGI, 19 SETTEMBRE 2021, GRAZIE ALL’INTERVENTO DEI PARROCI DI SAN CRISTÓBAL DE LAS CASAS E OXCHUC, APPARTENENTI ALLA DIOCESI DI SAN CRISTÓBAL. AI COMPAGNI SONO STATI SOTTRATTI UNA RADIO RICETRASMITTENTE E SEIMILA PESOS IN DENARO CHE APPARTENGONO ALLA GIUNTA DI BUON GOVERNO.

TERZO.- IL REATO DI SEQUESTRO È PUNITO DALLE LEGGI DEL MALGOVERNO E DALLE LEGGI ZAPATISTE. MENTRE IL GOVERNO DELLO STATO DEL CHIAPAS FOMENTA E INCORAGGIA QUESTI REATI, E NON HA FATTO ALTRO, L’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE HA PROVVEDUTO AD ADOTTARE LE MISURE NECESSARIE PER LIBERARE I RAPITI ED ARRESTARE E PUNIRE I RESPONSABILI DEL CRIMINE.

QUARTO.- SE IL CONFLITTO NON SI È TRASFORMATO IN TRAGEDIA, È STATO SOLO PER L’INTERVENTO DEI PARROCCI CITATI, DELLE ORGANIZZAZIONI A DIFESA DEI DIRITTI UMANI E DELLE MOBILITAZIONI E DENUNCE EFFETTUATE IN MESSICO E, SOPRATTUTTO, IN EUROPA.

QUINTO.- IL NON-GOVERNO DI RUTILIO ESCANDÓN STA FACENDO TUTTO IL POSSIBILE PER DESTABILIZZARE LO STATO MESSICANO SUDORIENTALE DEL CHIAPAS:

REPRIME CON ESTREMA VIOLENZA LE/GLI STUDENT@ NORMALISTAS RURALES.

SABOTA GLI ACCORDI PRESI TRA IL MAGISTERO DEMOCRATICO E IL GOVERNO FEDERALE, PORTANDO GLI INSEGNANTI A UNA RADICALE MOBILITAZIONE PER IL RISPETTO DI QUESTI ACCORDI.

LE SUE ALLEANZE CON IL TRAFFICO COSTRINGE LE COMUNITÀ ORIGINARIE A FORMARE GRUPPI DI AUTODIFESA, PERCHÉ IL GOVERNO NON FA NULLA PER PRESERVARE LA VITA, LA LIBERTÀ E I BENI DEL POPOLO. IL GOVERNO DEL CHIAPAS NON SOLO SOSTIENE LE BANDE DI NARCOTRAFFICANTI, MA INCORAGGIA, PROMUOVE E FINANZIA GRUPPI PARAMILITARI COME QUELLI CHE ATTACCANO CONTINUAMENTE LE COMUNITÀ DI ALDAMA E SANTA MARTHA.

PORTA AVANTI DI PROPOSITO UNA POLITICA DI VACCINAZIONE LENTA E DISORDINATA CHE STA PROVOCANDO MALCONTENTO TRA LA POPOLAZIONE RURALE E CHE NON TARDERÀ AD ESPLODERE. INTANTO CRESCE IL NUMERO DI MORTI PER COVID NELLE COMUNITÀ INDIGENE SENZA CHE SE NE TENGA CONTO.

I SUOI FUNZIONARI STANNO RUBANDO TUTTO QUELLO CHE POSSONO DAL BILANCIO DELLO STATO. FORSE PREPARANDOSI AL COLLASSO DEL GOVERNO FEDERALE O SCOMMETTENDO SU UN CAMBIAMENTO DI PARTITO AL POTERE.

ORA HA CERCATO DI SABOTARE LA PARTENZA DELLA DELEGAZIONE ZAPATISTA CHE PARTECIPA AL VIAGGIO PER LA VITA CAPITOLO EUROPA, ORDINANDO AI SUOI PARAMILIARI DELLA ORCAO IL SEQUESTRO DEI NOSTRI COMPAGNI, LASCIANDO IMPUNITO IL CRIMINE E CERCANDO DI PROVOCARE LA REAZIONE DELL’EZLN AL FINE DI DESTABILIZZARE UNO STATO LA CUI GOVERNABILITÀ È APPESA A UN FILO.

SESTO.- SE L’OBIETTIVO DEL PARTITO VERDE ECOLOGISTA DEL MESSICO (PVEM) È PROVOCARE UN PROBLEMA CHE AVRÀ RIPERCUSSIONI INTERNAZIONALI, OLTRE A DESTABILIZZARE IL REGIME AL POTERE, È MEGLIO CHE RICORRA ALLA CONSULTAZIONE PER LA REVOCA DEL MANDATO.

IL PVEM È UNO DEI NOMI CHE IL VECCHIO PRIISMO USA IN QUESTE TERRE. A VOLTE È PAN, A VOLTE PRD, ORA È PVEM MALAMENTE CAMUFFATO DA MOVIMENTO DI RIGENERAZIONE NAZIONALE. SONO GLI STESSI DELINQUENTI DI PRIMA E ORA FANNO PARTE DEL COSIDDETTO MOVIMENTO «DI OPPOSIZIONE», COME «QUINTA COLONNA» NELLA 4T.

I RESPONSABILI SONO: Rutilio Escandón E Victoria Cecilia Flores Pérez.

SE QUELLO CHE VOGLIONO È ELIMINARE L’ATTUALE GOVERNO FEDERALE O CREARGLI DIFFICOLTÀ COME RAPPRESAGLIA PER LE INDAGINI PENALI IN CORSO CONTRO DI LORO, OPPURE GIOCANO IN UNA DELLE FAZIONI CHE SI DISPUTANO LA SUCCESSIONE DEL 2024, CHE USINO I CANALI LEGALI O QUELLI A CUI HANNO ACCESSO E SMETTANO DI GIOCARE CON LA VITA, LA LIBERTÀ E I BENI DEI CHIAPANECHI. VOTATE E INVITATE A VOTARE PER LA REVOCA DEL MANDATO E SMETTETE DI GIOCARE CON IL FUOCO PERCHÉ VI BRUCERETE.

SETTIMO.- INVITIAMO L’EUROPA IN BASSO E A SINISTRA E LA SEXTA NAZIONALE E INTERNAZIONALE A MANIFESTARE DAVANTI ALLE AMBASCIATE E CONSOLATI DEL MESSICO E NELLE SEDI DEL GOVERNO DELLO STATO DEL CHIAPAS PER CHIEDERE DI FERMARE LE PROVOCAZIONI E ABBANDONARE IL CULTO DELLA MORTE CHE PROFESSANO. LA DATA È VENERDÌ 24 SETTEMBRE 2021.

DAVANTI ALL’AZIONE E OMISSIONE DELLE AUTORITÀ STATALI E FEDERALI RELATIVAMENTE AL CRIMINE ATTUALE ED AI REATI PRECEDENTI, ADOTTEREMO LE MISURE PERTINENTI PER APPLICARE LA GIUSTIZIA AI CRIMINALI DELLA ORCAO E AI FUNZIONARI CHE LI SPONSORIZZANO.

È TUTTO. IN ALTRA OCCASIONE NON CI SARÀ ALCUN COMUNICATO. OVVERO, NON CI SARANNO PAROLE, MA FATTI.

Dalle montagne del Sudest Messicano.
A nome del CCRI-CG dell’EZLN

Subcomandante Insurgente Galeano
Messico, 19 settembre 2021

 

 

Traduzione “Maribel” – Bergamo

domenica 12 settembre 2021

Messico-Europa - Comando Palomitas

Comando Palomitas.

Commando Popcorn

Settembre 2021

Non lo so per certo, ma la leggenda colloca la gestazione di questa unità d’élite dell'ezetaelene a poche lune fa.

Sebbene il comando generale zapatista abbia più volte negato la sua esistenza classificando queste maldicenze nella cartella dei “Grandi Miti e Non” (insieme alle leggende del Sombrerón, la Xpakinté e delle ricette gastronomiche del defunto SupMarcos), le voci collocano la nascita dell’ormai famoso Commando Popcorn nel Caracol di Tulan Kaw alla fine del 2019.

Secondo ciò, l’autoproclamato SupGaleano si era accaparrato tutto il mais da popcorn dello stato messicano sudorientale del Chiapas. E, sebbene il suddetto abbia poi affermato che il suo piano fosse quello di sabotare le grandi catene cinematografiche e costringerle a ridurre il prezzo di un articolo così prezioso – oltre a vietare le assurde varianti che offrono popcorn aromatizzati al sapore di fritture stantie – indagini successive hanno sostenuto l’ipotesi avanzata dall'accusa (un essere straordinariamente simile a uno scarabeo), che al processo sollevò il movente del crimine: il SupGaleano voleva strafogarsi di popcorn. L’improvvisa e incomprensibile carenza di salsa piccante ne aumentava i sospetti.

Il procuratore di nome Don Durito – abbigliato come il Procuratore di Ferro dei fratelli Almohada (da non confondere con gli Almada, quelli sono altri) – aveva esibito una brillante oratoria ricca di riferimenti cinematografici che, bisogna ammetterlo, a volte ricordava Al Pacino, Tom Cruise, John Travolta e Matthew McConaughey (cit. i film di questi attori e le tematiche di giurisprudenza). L’imputato, in qualità di difensore di sé stesso, non era stato da meno e, inoltre, aveva aggiunto riferimenti drammaturgichi. Il suddetto stava argomentando come Shui Ta/Shen Te davanti agli dei (“L’anima buona di Sezuan”. Bertold Brecht), quando è arrivata l’ora del pozol e la giuria al completo si è assentata.

Capendo che giustizia non sarebbe stata fatta e che il malvagio SupGaleano se la sarebbe cavata, la banda di Defensa Zapatista, con la collaborazione del Gatto-Cane, prese d’assalto la capanna del SupGaleano ed “espropriato” non solo diversi sacchi di popcorn, ma anche non pochi cartoni di salsa piccante. L’amato Amado stava allora facendo le sue prime incursioni nella banda di Defensa Zapatista (sebbene avesse già debuttato a Oventik nel 2018, al primo festival del cinema, quando rubò la macchina da presa a Gael García Bernal), così formò, con l’amico Chinto, una sorta di succursale dell’orda di Defensa Zapatista.

Nella nuova banda si è auto-reclutata la Veronica, la sorellina di Amado, che si dice sia “l’ala radicale” del Commando (di solito porta i tatuaggi anche sulle labbra quando gli tocca la caramella gommosa che li contiene). Il Chuy e Cintia sono stati reclutati successivamente. Per un po’ Esperanza ha guidato la truppa, ma non è passato molto prima che si unisse, insieme a Defensa, alla squadra di calcio femminile delle miliziane. Allora l’amato Amado è rimasto al comando.

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Erano i mesi di aprile e maggio. L’unità che sarebbe stata poi battezzata “La Extemporánea”, si preparava in centinaia nel Semillero “Comandanta Ramona”.

Al SupGaleano era stato ordinato di impedire ai bambini di disturbare le loro madri mentre seguivano il corso di Ascolto e Parola. Il suddetto ha affrontato questa nuova sfida organizzativa e progettato una riforma alla legge organica inesistente dell'ezetaelene. Il suo obiettivo: dare loro una struttura militare e istruirli nella difficile arte del sabotaggio, della distruzione indiscriminata e delle urla coordinate e in sequenza.

Li ha radunati e con voce marziale ha detto loro: “Avete sentito il SubMoy che ha spiegato che dovete essere organizzati. Quindi dovete capire che anche per fare marachelle bisogna organizzarsi. D’ora in poi siete una unità militare e chi non obbedisce agli ordini subirà la punizione del taglio della testa con il machete, senza filo affinché ci metta tempo, e arrugginito affinché si infetti e si debba fare l’iniezione”.

Inutile dire che la minaccia non sortì l’effetto sperato. La Cintia ha fulminato il Sup dall'alto in basso con lo sguardo voltandogli le spalle. Il Chuy ha chiesto se dovesse andare a cercare un machete. Il Chinto sembrava valutare i rischi. L’amato Amado si è alzato il colletto della camicia e la Veronica ha deciso che era un buon momento per urlare a squarciagola. In cho’ol, di nuovo.

Il nostro eroe (attenzione: io sono “il nostro eroe”) non si è lasciato scoraggiare da questo contrattempo e, sfoggiando le sue vaste conoscenze in psicologia, è arrivato con un secchio da 20 litri pieno di popcorn. La banda si è raccolta intorno al SupGaleano pressionandolo con il classico “devi condividere“. Ma il Sup ha risposto: “Non posso, è solo per i commandos“. Immediatamente tutt@ si sono iscritti. Questa è stata la nascita ufficiale del Commando Popcorn in quanto tale.

Il Sup, lungimirante, aveva alcuni orsacchiotti e qualche potente pistola ad acqua. Ha fatto scegliere a loro. Amado e Chinto hanno scelto pistole ad acqua; Cintia ha preso l’orsacchiotto, che era anche della sua altezza; il Chuy – come sua abitudine – ha scelto un cavallino di plastica che, per inciso, non era contemplato nella distribuzione.

Mentre tutti si aspettavano che Veronica scegliesse l’altro orsacchiotto, lei lo ha rifiutato, ha preso una delle pistole ad acqua, si è pigliata il cavalluccio del Chuy dopo averlo bagnato (non è riuscita a prendere l’orsacchiotto di Cintia perché l’aveva già nascosto “in modo che non si bagnasse”) ed ha attaccato Amado e Chinto. Immersa nel fragore della battaglia, Veronica è andata da sua mamma perché la cambiasse ma non si è riposata e si è lanciata contro i fottuti uomini – che avevano finito le munizioni, cioè l’acqua – e li ha sconfitti con un’azione fulminante applaudita da Defensa e da Esperanza in quella che hanno definito una “vittoria di genere”. Il nostro eroe, vedendo il potenziale bellico di Veronica, le ha regalato un fucile lanciapalloni ad acqua (di ultima generazione).

Come dice il proverbio – inventato all'epoca dal nostro eroe -: “non si vive di solo popcorn, ma ci sono anche ghiaccioli e caramelle gommose”; il Commando è stato dotato di ogni genere di elementi per il suo ferreo addestramento. È così che sono arrivate delle caramelle gommose che avevano in omaggio degli adesivi simili a tatuaggi. Veronica è stata l’unica ad appiccicarseli senza esitazione. E, naturalmente, anche l’unica che, leccando la calcomania che aveva un po’ di zucchero, si è tatuata la lingua. È così che Verónica, a soli tre anni, si è ritrovata, oltre al cho’ol e castigliano, con la lingua cinese-giapponese-coreana.

Il temibile Commando Popcorn è attualmente composto dall'amato Amado (10 anni e responsabile del commando), Chinto (10 anni e coordinatore operativo), Cintia (3 anni e dottoressa del gruppo), Chuy (3 anni, demolizioni controllate) e Verónica (3 anni, demolizioni senza alcun controllo).

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La prima operazione del CP è stata quella di salutare lo Squadrone 421. Mentre le basi di appoggio gridavano evviva allo Squadrone e il consiglio degli anziani benediceva i futuri marinai con il fumo di copale, il CP gridava slogan assurdi, incitati da un individuo di dubbia reputazione, come “Vogliamo popcorn!“, “Lottiamo per i popcorn!“, “Per tutti, tutto. Popcorn per noi!“.

Naturalmente ci sono state lamentele e persino un’accusa formale, ma Veronica ha iniziato a piangere in ch’ol e il SubMoisés disperato ha detto “fate zittire quella bimba“. Il SupGaleano, vantando suoi diplomi e dottorati in pedagogia infantile, ha presentato due opzioni: o cucire le labbra all'urlatrice o darle dei popcorn – perché con la bocca piena di popcorn non avrebbe potuto urlare -. Poiché non sono riusciti a trovare ago e filo, le hanno dato un sacchetto di popcorn. Il pianto è cessato immediatamente. Ma, oh sorpresa, accortosi del risultato, anche il resto della banda ha iniziato a piangere. Conclusione: la sottotenente Angelina ha dovuto fare i popcorn da dare a tutti.

La storia della motosega è simile. Quando i bambini hanno visto gli insorti tagliare il legno per scolpire i cayucos, hanno cominciato a giocare alla motosega con delle assi. Cioè, la tavola di legno era la motosega. Il loro ottimismo era encomiabile: con la tavola-motosega hanno cercato di abbattere i pali metallici dei tabelloni da basket. Ma, quando hanno iniziato a “giocare” a chi segava l’altro, il SupGaleano si è reso conto, con profonda soddisfazione, che la banda avrebbe potuto affrontare con successo un’apocalisse zombie.

Quando l’amato Amado si è ferito al piede con un chiodo, Veronica ha pensato che fosse una buona idea “curare” il suo piede ed ha chiesto aiuto al Chuy. Con le rispettive tavole hanno cercato di segare i piedi dell'Amado. Lì Cintia ha informato il SupGaleano che l’Amado “si era inchiodato un chiodo“. Il Sup le ha dunque consigliato, per vedere se era vero, di dirgli che gli avrebbe fatto un’iniezione. Se Amado fosse fuggito, significava che stava fingendo e non era gravemente ferito. Cintia dopo poco è tornata ed ha riferito: l’Amado era ancora postrato (attenzione Centennials – o come si dice -, ha detto “postrato”). Il Sup ha fatto la sua migliore faccia da Doctor House e ha detto: “È serio, dobbiamo operare“. Ed ha consigliato a Cintia di tagliargli i piedi… e la testa perché “forse gli fa male la testa“. La Cintia ha concordato. La storia sarebbe culminata in un trionfo della scienza medica, con un importante intervento chirurgico eseguito a 4 mani e due tavole in modalità motosega, se non fossero arrivati i promotori di salute che hanno portato Amado in clinica in barella, gli hanno messo delle bende e non so che unguenti.

Ma, di fronte alla frustrazione, Cintia non si è lasciata scoraggiare ed ha deciso di essere la dottoressa del Commando. Siccome il Sup non ha trovato una scatola gioco del piccolo medico ma solo una del piccolo veterinario, con questa Cintia si è presentata come la dottoressa della truppa.

Vedendo la lodevole vocazione per la demolizione di Verónica e del Chuy, hanno ottenuto due motoseghe di plastica e una valigetta da meccanico, con trapano, pinza, seghetto, taglierino, cacciavite, martello e chiave inglese (tutto in plastica), con il vantaggio di poter essere utilizzate sia per operazioni medico-chirurgiche, sia per riparare motoseghe che, ovviamente, si sono “rotte” fin dal primo giorno.

Poi sono arrivate le biciclette. Tutti sanno che un commando senza biciclette non può spostarsi in modo rapido ed efficiente. Il problema è che non sapevano andare in bicicletta. Il Sup non glielo ha insegnato sostenendo che “Forse qualcuno ti insegna a vivere? No, impari cadendo”. Infatti: il Commando si è riempito di graffi, contusioni e tagli, ma, pochi giorni dopo, già pedalava senza difficoltà sul campo da basket.

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Quando La Extemporánea è stata informata che finalmente, c’erano i voli e, soprattutto, un posto dove atterrare in Europa, il nostro acclamato eroe (io) ha convocato il Commando Popcorn e ha detto loro: “Tra pochi giorni partirete. È vietato ammalarsi e ferirsi. Dovete badare a voi stessi, perché chi si farà dei graffi non avrà i popcorn. È chiaro?“.

Per dimostrare che tutto era chiaro, Chuy ha accusato Cintia di essere caduta dalla bicicletta. La Cintia ha detto che era una bugia di Chuy, che Veronica l’aveva spinta. L’amato Amado ha spiegato che litigano per qualsiasi cosa, che è sufficiente che una abbia un giocattolo, che litigano. Il nostro ammirato paladino ha confutato: “ma se dessimo ad ognuna lo stesso giocattolo, così che non litighino“. Il Chinto ha fatto l’espressione di “il Sup non capisce un bel niente” e l’amato Amado ha sentenziato: “Non gliene importa nulla, vogliono il giocattolo che ha l’altra“.

L’incomparabile e idolatrato eroe (di nuovo io, ma più modesto se possibile) li ha avvertiti: “Bene, vi ho già avvertito, se vi fate male o ammalate allora non partirete e le vostre mamme piangeranno perché neanche loro potranno partire, a causa vostra. Capito?“. Tutt@ hanno risposto affermativamente.

Non appena il gagliardo Sup ha girato le spalle, il Chuy ha iniziato a piangere. Veronica gli ha dato uno schiaffo per essere stato pettegolo. A Veronica è stato chiesto se fosse vero e lei ha confessato che lo era, senza il minimo segno di pentimento.

Sconsolato, il Sup è andato nella sua capanna. Lungi dal darsi sconfitto, ha controllato la sua vasta libreria di trattati di psicologia, geografia, scienze occulte e la sua collezione di fumetti i Memín Pingüín, ed è tornato. Ha chiamato il CP e su una mappa ha mostrato loro dove sono il caracol ed il semillero. Poi ha mostrato loro dov'è Madrid e dov'è Vienna. In seguito ha tracciato una linea elegante per descrivere il volo imminente.

Dopo una lunga spiegazione, il Sup si è ritirato soddisfatto: era riuscito a convincere il Commando Popcorn. Le ultime parole del nostro eroe riecheggiavano nell'aria: “Perché accontentarsi di fare marachelle e guai in un caracol, se puoi distruggere un intero continente?“.

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L’inquadratura della telecamera si allontana. Il Commando Popcorn guarda la mappa del mondo mentre succhia avidamente ghiaccioli alla frutta. Tzotz, il Greedy e la Pelusa, tre cagnolini che di solito accompagnano il CP nelle sue incursioni, arrivano e distruggono la cartina. Una folata di vento solleva e fa volare via un frammento su cui si legge “Viaggio per la Vita”.

Un finale epico… e, beh, sì, un poco paradossale.

Warning: il Commando Popcorn per due mesi non ha dimostrato la ragione della sua esistenza. Un Commando Popcorn senza popcorn è come un vampiro che si consola con la salsa di pomodoro, quindi c’è da sperare che una volta giunto in Europa… beh, ecco… il SupGaleano con due vecchi walkie-talkie prova e riprova “Hallo? Vienna e Berlino bruciano?” con Amado che è a soli 10 metri di distanza e gli risponde che non sente niente. Certo, forse se mettessero le batterie nei dispositivi…

In fede.

Il SupGaleano.
Capo Supremo, Leader Maximo, Dirigente Eccezionale, Grande Guida, Storico, Saggio Infallibile, Luce Perenne alla Fine del Tunnel, Alfa e Omega – e Delta e Lambda -, Faro delle Generazioni Presenti e Future, Paladino della Modestia e Istruttore del Commando Popcorn.
(e, beh, anche “Nostro eroe” in questo racconto epico, degno di essere ampliato dalle penne di Martín Luis Guzmán e León Tolstoi)

Traduzione “Maribel” – Bergamo

Testo originale: http://enlacezapatista.ezln.org.mx/2021/09/10/comando-palomitas/

Música: Amanda Ventura-«The Way» (Harmonica Blues Solo), Led Zeppelin-«Immigrante Song», Creedence Clearwater Revival-«Fortunate Son»

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!