Il Messico vive in questi giorni una forte mobilitazione per il massacro degli studenti di Ayotzinapa. Il narco-stato, la forma oggi del potere nel paese non è solo terrore cieco e anche una militarizzazione della società che si accompagna al saccheggio del territorio. A scendere in piazza oggi sono migliaia di studenti che sfidano la repressione insieme alle tante lotte di cui in molti casi sono protagoniste le popolazioni indigene.
Una di queste lotte si svolge San Francisco Xochicuautla, che sarà la sede di inaugurazione del Primo Festival Mondiale delle ribellioni e resistenze al capitalismo.
Una di queste lotte si svolge San Francisco Xochicuautla, che sarà la sede di inaugurazione del Primo Festival Mondiale delle ribellioni e resistenze al capitalismo.
Comunità Indigena Ñatho di San Francisco Xochicuautla
Stanno combattendo una lotta per la difesa del territorio. Al centro dell’opposizione è la costruzione della nuova autostrada Toluca-Lerma voluta dallo stato del Messico.
Sono la Comunità Indigena Ñatho di San Francisco Xochicuautla, appartenente al Congresso Nazionale Indigeno, che insieme agli abitanti della zona fronteggiano un progetto di devastazione ambientale fatto in nomi degli interessi immobiliari ed industriali della zona.
Dalla loro parte c’è anche una sentenza 647/2011 del Tribunal Colegiado de Toluca che ha ordinato al magistrato del Tribunal Unitario Agrario con Distrito Nueve di annullare la vendita ed espropriazione di alcuni terreni.
Ma anche di fronte ad un atto giudiziario gli interessi che stanno dietro al progetto non vogliono fermarsi.
Lo scorso 3 novembre per la terza volta quest’anno circa 600 uomini armati della Secretaría de Seguridad Ciudadana del Estado de México sono entrati nel bosco Otomí Mexica per proteggere militarmente i lavoratori dell’Impresa Autovan, SA.
Di fronte a questa ennesima provocazione gli indigeni e gli abitanti della zona hanno raggiunto la zona ed armati della sentenza del tribunale hanno cercato un dialogo. Di fronte al fatto che i macchinari invece che fermarsi continuavano ad avanzare hanno iniziato un blocco facendo una catena umana ed alcuni di loro sono stati arrestati per essere poi scarcerati dopo alcuni giorni.
Stanno combattendo una lotta per la difesa del territorio. Al centro dell’opposizione è la costruzione della nuova autostrada Toluca-Lerma voluta dallo stato del Messico.
Sono la Comunità Indigena Ñatho di San Francisco Xochicuautla, appartenente al Congresso Nazionale Indigeno, che insieme agli abitanti della zona fronteggiano un progetto di devastazione ambientale fatto in nomi degli interessi immobiliari ed industriali della zona.
Dalla loro parte c’è anche una sentenza 647/2011 del Tribunal Colegiado de Toluca che ha ordinato al magistrato del Tribunal Unitario Agrario con Distrito Nueve di annullare la vendita ed espropriazione di alcuni terreni.
Ma anche di fronte ad un atto giudiziario gli interessi che stanno dietro al progetto non vogliono fermarsi.
Lo scorso 3 novembre per la terza volta quest’anno circa 600 uomini armati della Secretaría de Seguridad Ciudadana del Estado de México sono entrati nel bosco Otomí Mexica per proteggere militarmente i lavoratori dell’Impresa Autovan, SA.
Di fronte a questa ennesima provocazione gli indigeni e gli abitanti della zona hanno raggiunto la zona ed armati della sentenza del tribunale hanno cercato un dialogo. Di fronte al fatto che i macchinari invece che fermarsi continuavano ad avanzare hanno iniziato un blocco facendo una catena umana ed alcuni di loro sono stati arrestati per essere poi scarcerati dopo alcuni giorni.
Cosa c’è in gioco?
Dietro l’illegale ed arrogante avanzata dei lavori c’è un progetto immobiliare fatto di costruzioni residenziali, accompagnate da un campo da golf ed insediamenti industriali. La nuova autostrada dovrebbe essere la strada d’accesso alla nuova speculazione.
Dietro l’illegale ed arrogante avanzata dei lavori c’è un progetto immobiliare fatto di costruzioni residenziali, accompagnate da un campo da golf ed insediamenti industriali. La nuova autostrada dovrebbe essere la strada d’accesso alla nuova speculazione.