domenica 28 luglio 2013

Cile - Elezioni presidenziali tutte al femminile

Per la prima volta nella sua storia, il Cile sceglierà tra due donne, entrambe della stessa generazione e figlie di generali delle forze aeree, il prossimo presidente della repubblica: Michelle Bachelet o Evelyn Matthei.
di Garbombo
Per la prima volta nella sua storia, il Cile sceglierà tra due donne, entrambe della stessa generazione e figlie di generali delle forze aeree, il prossimo presidente della repubblica: Michelle Bachelet o Evelyn Matthei. Quest'ultima è stata nominata dal partito di centro-destra Unione Democratica Indipendente dopo la clamorosa rinuncia di Pablo Longheira, tre settimane dopo la vittoria alle primarie e a soli quattro mesi dal voto.
Infatti le primarie presidenziali avevano visto l'ex presidente socialista Michelle Bachelet e l'ex ministro dell'economia, il conservatore Pablo Longheira , vincere le elezioni delle rispettive formazioni politiche tenutesi il 30 giugno. Dal palazzo presidenziale della Moneda,  il capo dello stato ha accolto con favore l'alta affluenza che ha avuto l'evento, che ha visto la partecipazione di circa tre milioni di persone,  più del doppio di quanto avevano stimato analisi e sondaggi.
Pinera ha rivolto un pensiero anche ai candidati perdenti, per il loro “contributo” ad un processo che ha definito “esemplare” e a “beneficio” della democrazia cilena.

Scrutinati il 99,2% dei voti (2.981.688), secondo i dati pubblicati dal servizio elettorale sulla sua pagina web, la Bachelet ha ottenuto il 73,11% (1.550.138) delle preferenze alle primarie del blocco oppositore nuova maggioranza, formato dalla concentrazione dei partiti di centro-sinistra con il Partito Comunista. Ampiamente superato il suo ex ministro delle finanze, l'indipendente Andres Velasco, che ha occupato il secondo posto con il 12,96% dei voti, il democristiano Claudio Orrego ha totalizzato il 8,86% dei voti e il radicale Josè Antonio Gomez il 5,05%.
Le primarie del blocco al governo hanno visto la vittoria di misura di Pablo Longheira, candidato dell'unione Democratica Indipendente, su Andres Allamand, di Rinnovamento Nazionale, Longheira ha totalizzato il 51,34% dei voti mentre Allamand il 48,65%.
I risultati confermano che la partecipazione al voto dell'opposizione è stata molto più alta rispetto a quella governativa; è la prima volta che in Cile si tengono elezioni primarie per scegliere i candidati dei due principali blocchi politici che competono alle presidenziali del prossimo 17 novembre. 
I contendenti di Bachelet, 61 anni, medico pediatra, hanno riconosciuto il trionfo dell'ex presidente e hanno assicurato che l'appoggeranno durante tutta la campagna presidenziale; Longheira, 54 anni, è stato consigliere ministeriale di Augusto Pinochet e ne rivendica apertamente l'operato.
“Queste elezioni possono essere vinte e le vinceremo, Bachelet può essere battuta”, le prime parole di Matthei non appena saputo della sua candidatura. Matthei è un ingegnere commerciale di 60 anni, ministro del lavoro e della previdenza sociale, ex deputata ed ex senatrice, in politica da oltre due decenni, secondo i sondaggi gode di buona popolarità, “pensiamo sia un candidato vincente e in grado di unire tutti”, ha assicurato il presidente dell'Udi, Patricio Melero. L'unico ostacolo alla sua candidatura è il rifiuto di Rinnovamento Nazionale, altro partito della coalizione della destra cilena, che intende presentare un proprio candidato.
Secondo i medie locali, Matthei e Bachelet si conoscono da bambine poiché i loro padri, Fernando Matthei e Alberto Bachelet, sono stati generali dell'aeronautica del Cile e hanno vissuto nella base di Quintero, nei pressi di Valparaiso.
Mentre il generale Bachelet è stato fedele al presidente socialista Salvador Allende, rovesciato con il golpe militare del 1973, Matthei faceva parte della giunta del governo militare guidata da Augusto Pinochet. Nonostante le forti differenze politiche, le due famiglie sostengono di avere avuto fino a non molto tempo fa buoni rapporti. Una recente disputa politica sulle circostanze della morte di Alberto Bachelet, avvenuta nel 1974 a causa di un infarto nel carcere di Santiago, ha allontanato le due candidate.
Mentre l'attuale presidente non si presenterà dal momento che la legge cilena non permette ai politici di servire per due mandati consecutivi, i sondaggi danno per favorita Michelle Bachelet.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!