martedì 10 settembre 2013

Turchia - Ucciso un giovane manifestante durante le proteste ad Ankara

Nelle proteste in Turchia la notte scorsa è morto un  ragazzo di 22 anni, Ahmet Atakan, ad Antiochia, nella parte meridionale del paese. Il giovane è morto dopo che era stato colpito alla testa da un  lacrimogeno. La manifestazione a cui partecipava era per chiedere giustizia e un regolare processo per la vicenda del giovanissimo di 14 anni colpito anche lui da un lacrimogeno, durante le cariche contro i cortei del giugno scorso.
Nella notte scorsa erano in corso manifestazioni contro la violenza del governo in tutto il paese, anche ad Istanbul ancora una volta la polizia ha caricato con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua.
La manifestazione ad Antiochia, in cui è morto Ahmet aveva anche come scopo quello di protestare a sostegno delle mobilitazioni degli studenti dell'Università di Ankara contro la costruzione di una nuova autostrada nelle vicinanze del campus universitario. Anche nei giorni scorsi gli studenti che protestavano erano stati caricati brutalmente.
MANIFESTAZIONI IN 19 CITTA' - LA PRIMAVERA NON E' FINITA
Nonostante le temperature bollenti, il caldo e l' afa, la rabbia e la determinazione del popolo turco continuano ad invadere le strade della Turchia.
Se qualcuno pensava che il Ramadam determinasse una diminuzione delle proteste e l'estate il definitivo riflusso del movimento di protesta nato dallo scoppio della scintilla prodotto dal tentativo di radere al suolo Gezi Park, ha capito ben poco.
Le manifestazioni proseguono e in modo sempre più determinato.
Ultima notizia è relativa alla morte di Ahmet Atakan, 22 anni, ucciso durante una manifestazione ad Hatay ( al confine tra Siria e Turchia) e morto nell' ospedale di Antakya alle 2 a.m. di questa notte.
I motivi della manifestazione riguardano  la richiesta di giustizia nei confronti dei poliziotti che causarono la morte di Berkin Elvan ( 14enne colpito da un lacrimogeno il 16 giugno scorso durante le proteste Gezi Park e spentosi questa notte dopo mesi in stato di coma), e la solidarietà e l' appoggio alle proteste che hanno inondato nelle ultime settimane la capitale, Ankara.
Migliaia di studenti turchi facenti parte dell' università Odtu, (in inglese Middle East Technical University) si battono ormai da tempo per impedire una nuova devastazione ambientale. 
Gli scontri, moltiplicatisi in modo ritmato e denso, hanno raggiunto velocemente una escaletion di forte repressione da parte delle forze dell' ordine, spingendo i manifestanti a costruire barricate nelle vie della città.
Distruggere il parco interno all' università al fine di costruire una nuova autostrada, di dimensioni enormi, a poche decine di metri dal centro universitario: questo il motivo scatenante la rabbia dei cittadini sempre più decisi dinanzi alla negazione della realtà da parte di una governance che incentiva uno sviluppo insensato e dannoso.
Gli scontri si sono appunto moltiplicati, e lo scenario ad Eskisehir, il quartiere dove si trova l' università Odtu, ci parla di una composizione pronta a mettersi in discussione, con i propri corpi, pur di difendere i propri diritti e le proprie libertà. Con il loro senso dell' umorismo continuano a creare un immaginario vivido, scoppiando fuochi d 'artificio quali simbolo di una lotta che non si ferma.
Nel frattempo la autorità governative ad Hatay prendono parola ufficialmente, annunciando che la morte del giovane manifestante è avvenuta a causa di una caduta da un edificio.
Il risultato dell' autopsia smentisce però tali dichiarazioni, affermando che non vi è nessun segno, nessuna frattura che possa condurre ad una conclusione simile.
Atakan è il sesto manifestante ucciso nelle proteste anti-governative in Turchia.
E questo sembra esser solo l'inizio....
Apprendiamo proprio in questo momento, infatti, che sono stati lanciati presidi e manifestazioni in 19 diverse località.

LINK DELLE INIZIATIVE NELLE VARIE CITTA'
Articolo con il racconto e la foto del giovane colpito dai lacrimogeni

Articoli di approfondimento:

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!