domenica 31 gennaio 2010

Russia - La polizia saccheggia sede di gruppo ambientalista

di Astrit Dakli

La sede di “Baikal Wawe“, un gruppo ambientalista siberiano che sta battendosi contro la riapertura della cartiera sul lago Baikal decisa il 13 gennaio dal premier Vladimir Putin, è stata occupata e messa a sacco dalla polizia locale, che ieri ha portato via tutti i computer e molti documenti cartacei con la scusa di cercare del software senza licenza. I membri del gruppo che si trovavano nella sede sono stati portati in commissariato e identificati; il sito internet di Baikal Wawe è stato oscurato.

sabato 30 gennaio 2010

Il bavaglio del re Mohammed VI

di Jacopo Granci

Mercoledì 27 gennaio la monarchia marocchina ha ordinato la chiusura del settimanale Le Journal Hebdomadaire, una delle più autorevoli voci critiche del paese.
Intervista a Aboubakr Jamai, editorialista e fondatore di Le Journal, che ha diretto fino al 2006.
Abubakr Jamai è stato fondatore dei settimanali Le Journal e Assahifa nel 1997. Nel 2000 ha fondato Le Journal Hebdomadaire, di cui è stato direttore fino al 2006.

Chi è Aboubakr Jamai? Qual è stato il suo percorso prima di dedicarsi al giornalismo?
Ho seguito una formazione economica. Dopo la fine degli studi ho lavorato in una banca commerciale, la Wafa Bank, e poi ho collaborato alla fondazione di una banca d’affari. Nel 1996 sono stato nominato consigliere in materia di comunicazione del Secretariat Exsecutif du Sommet Economique du Moyen Orient e de l’Afrique du Nord. Un’organizzazione creata dopo il Summit Economico di Casablanca del 1994, che aveva il compito di accompagnare lo sviluppo economico dell’area. Ho lasciato l’incarico dopo un anno e mezzo, al momento della nascita di Assahifa e Le Journal (1997), di cui io sono uno dei co-fondatori, assieme ad Ali Amar.

Tensioni tra Usa e Cina

Dopo la vicenza di Google, gli Stati Uniti annunciano non a caso l'invio di armi a Taiwan.
Tutte le agenzie di stampa internazionali battono oggi la notizia che la decisione degli Stati Uniti di vendere a Taiwan armamenti per 6,4 miliardi di dollari ha provocato la immediata reazione della Cina, che ha espresso «indignazione» per la iniziativa della amministrazione Obama.
Le dichiarazioni del vice-ministro degli esteri cinese He Yafei, venerdì sera, hanno sottolineato che la decisione «avrà un grave impatto negativo» nei rapporti tra Pechino e Washington.
Dopo la decisione, peraltro la prima di questo tipo sotto l'amministrazione di Obama, della Casa Bianca che aveva notificato al Congresso l'intenzione di vendere a Taiwan armamenti per oltre 6 miliardi di dollari, tra cui elicotteri Blackhawk e missili Patriot Pechino ha annunciato la sospensione degli incontri militari di alto livello tra Cina e Stati Uniti.
Tutti i commentatori legano la vicenda a quello che viene definito un irrigidimento delle relazioni dopo la vicenda Google quando gli  Usa hanno accusato la Cina di «pirateria informatica» dopo che il motore di ricerca aveva reso noto che hacker cinesi erano entrati nelle caselle postali di dissidenti cinesi. La Cina aveva respinto le accuse, e un portavoce del ministero dell'Informatica aveva definito «senza fondamento» le affermazioni di Google.
Una vicenda dietro la quale si intravede la contesa per il controllo dell'espansione della rete e della sua gestione.
Pechino da due anni aveva sospeso ogni contatto di tipo militare con gli Stati Uniti dopo che l'allora presidente George W. Bush aveva presentato al Congresso un progetto per vendere armi a Taiwan.

RASSEGNA STAMPA INTERNAZIONALE
New York Times
China Daily
The Guardian
CNN

Nigeria - Un nuovo comunicato del Mend si inserisce nella confusa situazione del paese

Dopo il 23 novembre 2009, data nella quale il Presidente Umaru Yar'Adua è stato trasportato per ragioni d'urgenza medica in un ospedale in Arabia Saudita, nessuna decisione importante può essere trattata nel paese. Anche il processo di pace iniziato dal presidente è dunque fermo.
Il Movimento d'emancipazione del Delta del Niger (Mend) ha annunciato in un comunicato via web che "tutte le compagnie legate all'industria petrolifera nel delta devono prepararsi ad un assalto generale contro le loro installazioni e i loro impiegati"

I palestinesi protestano contro il muro, dura risposta di Israele

Ogni venerdì da cinque anni nei villaggi di confine ci sono delle manifestazioni. Ora la reazione dell'esercito si è intensificata

da Corriere.it

Scontri tra palestinesi ed esercito israeliano in Cisgiordania: in diversi villaggi, come Nilin e Nabi Saleh, i palestinesi protestano tutti i venerdì da cinque anni contro il muro di separazione con Israele. Con loro anche esponenti di associazioni pacifiste che da tempo seguono la vicenda. Negli ultimi giorni, come riferisce il «New York Times», la tensione si è intensificata e i militari hanno fatto ampio uso di gas lacrimogeni, come si vede nelle immagini che si riferiscono alle manifestazione del 29 e 22 gennaio a Nabi Saleh.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!