domenica 3 ottobre 2010

Ecuador - Video- interviste dopo il tentativo di "golpe"

Il commento di Alejandro Sarez e Boris Siebert
E' tornata la calma dopo i fatti dei giorni scorsi: il tentativo di colpo di stato per far cadere il Governo Correa.
Nessuno formalmente nell'area dell'opposizione si è assunto la responsabilità di quanto è avvenuto:
L'accaduto non può certo essere ridotto alla "semplice" protesta di parte della polizia per i cambiamenti connessi alla legge sul loro "status".
Per comprendere meglio la situazione in Ecuador abbiamo videointervistato Alejandro Suarez del Colectivo Surgente e Boris Siebert della Redazione Indymedia Ecuador.
Con loro approfondiamo la situazione nel paese e le tensioni che sottendono ai fatti di questi ultimi giorni.

Ecuador - Conferenza stampa CONAIE del 30 settembre 2010

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Un proceso de cambio, por más débil que sea, corre el riesgo de ser derrotado o juntarse a la derecha, nueva o vieja, sino establece alianzas con los sectores sociales populares organizados y se profundiza progresivamente.

venerdì 1 ottobre 2010

16 Ottobre Tutti a Roma Uniti contro la Crisi nelle giornate della Minga Global

Dal 12 al 17 ottobre “Minga Globale” per la giustizia ambientale e sociale - “Azioni in comune”, come dicono i popoli originari, per la difesa dei beni comuni, della Democrazia e della Madre Terra. La Rigas - rete italiana per la giustizia ambientale e sociale, dal 12 al 17 ottobre promuove in Italia iniziative, conferenze, mobilitazioni e incontri.
Facendo proprio l’appello lanciato a Cochabamba, in Bolivia, durante la conferenza mondiale sulla giustizia climatica ed i diritti della Terra, Rigas porta avanti in tutto il territorio nazionale attività per la difesa dei beni comuni, del territorio, dei diritti sociali e della Democrazia.
L’obiettivo è quello di continuare a rafforzare la costruzione di un Movimento Mondiale per la giustizia ambientale e sociale, per affrontare la difficile sfida posta dalle crisi, climatica, economica, energetica, alimentare, finanziaria e migratoria, che colpiscono ormai miliardi di esseri umani e l’intero ecosistema Terra. Impegnarsi in tutto il paese per impedire le privatizzazioni dei beni comuni, a partire dalla battaglia per l’acqua pubblica, denunciare ed evitare lo scempio di molti territori, avvelenati o vittime di opere faraoniche inutili per gli italiani e le italiane, come il ponte sullo stretto, il treno ad alta velocità in val di Susa o la base militare statunitense in centro città di Vicenza, solo per citarne qualcuna.
Rigas sarà impegnata anche per chiedere la costituzione di un Tribunale sulla Giustizia Climatica e soprattutto porta avanti le campagne e le attività in vista di Cancun, Messico, dove il prossimo fine novembre la COP 16 e tutti i Governi della Terra si riuniranno per affrontare la più grave minaccia planetaria: i cambiamenti climatici.
Il fallimento del COP 15 lo scorso dicembre a Copenaghen, rappresenta un monito ed un invito all’azione per tutti gli abitanti del pianeta Terra affinché si mobilitino per impedire l’ennesimo fallimento della governance globale, ormai incapace dentro questa cornice di affrontare e risolvere la crisi ecologica. Solo i popoli della Terra possono mettere in moto la spinta per costringere i governi a cambiare, prima che sia troppo tardi.
Per gli stessi motivi legati alla giustizia ambientale e sociale, Rigas il 16 ottobre sarà al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici per la manifestazione convocata da FIOM CGIL. A Roma in piazza per difendere non solo il diritto al lavoro ma alla Democrazia, minacciato in Italia da un governo e da un modello che pensano di far pagare la crisi ed i loro errori agli italiani ed alle italiane.
Il 17 per chiudere il ciclo di incontri e iniziative, si terrà una assemblea all’Università la Sapienza insieme agli studenti. Orario e aula saranno comunicati nei prossimi giorni.

Ecuador, Correa: 'Il golpe è fallito, ma lascerà profonde cicatrici'

Correa, sequestrato per dodici ore, è stato liberato da un blitz dell'esercito

Ore convulse a Quito, capitale dell'Ecuador,  dove un gruppo di militari e poliziotti ha messo in scena un tentativo di colpo di stato.
"Il tentativo di cospirazione è fallito, ma lascerà cicatrici che ci impiegheranno molto tempo per guarire". Queste le parole del presidente Rafael Correa nella tarda serata di ieri, pronunciate in diretta radio e televisione, dopo la fine del sequestro di cui è stato vittima. A bloccarlo per dodici ore nell'ospedale dove si era recato per medicarsi dalle ferite procuratesi da una bomba carta lanciatagli dai rivoltosi, alcuni agenti di polizia. A liberarlo è arrivato un blitz dell'esercito. "E' stato un tentativo di golpe dietro al quale c'è Lucio Gutierrez", ex presidente e ora capo dell'opposizione. "C'erano degli infiltrati nella polizia - ha agigunto il presidente nella sua lunga ricostruzione dei fatti e per questo procederemo a rinnovare completamente questa fondamentale forza dello Stato". Intanto si registrano due morti fra le fila della polizia e 88 feriti, fra cui anche molti civili scesi in strada per sostenere il presidente.

Cile – Cresce la solidarietà internazionale con i comuneros mapuche.

80 giorni di sciopero della fame

huelga80Intervista al portavoce Mapuche Mauro Millan

Dopo 80 giorni di sciopero della fame le vite dei 35 prigionieri politici Mapuche rinchiusi in varie carceri del Cile, sono in serio pericolo e il governo cileno è sotto pressione per le proteste della comunità internazionale. (scarica il bollettino informativo).

 Gli aggiornamenti
A fronte di una dichiarazione di intenti da parte del Senato cileno a favore di una rivisitazione della legge antiterrorismo, da effettuare in tempi brevi e con un amplio dibattito, ma che nulla cambierebbe per i processi  a cui saranno sottoposti gli scioperanti, i difensori dei prigionieri Mapuche propongono la promulgazione di una legge breve, un articolo unico, transitorio, vigente fino alla promulgazione successiva di un pacchetto legale che riformi l’attuale legislazione antiterrorista, al fine di uscire dall’agonia dello sciopero della fame.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!